POMPA ACQUA MARE PER MOTORI MARINI
Per molti anni i motori marini venivano raffreddati ad aria. Normalmente erano molto affidabili, ma estremamente rumorosi. Inoltre i gas di scarico, anche se si faceva ricorso a sistemi più o meno ingegnosi, venivano dispersi in aria.
Su
medie o grosse imbarcazioni i fumi potevano rappresentare un problema relativo
per i membri dell'equipaggio, ma su piccole imbarcazioni la possibilità di
respirare gas di scarico diventava quasi una certezza.
Come
si può vedere dal disegno sopra riprodotto, le tubazioni di scarico, che
raggiungevano temperature molto elevate, dovevano essere adeguatamente
coibentate nelle zone in cui potevano venire a contatto con le persone. Inoltre
nella parte terminale ci doveva essere un "flap" per limitare
l'ingresso di acqua piovana specialmente a motore fermo.
Nonostante
questi piccoli o grandi inconvenienti questi motori sono stati una grande
risorsa per generazioni di pescatori ed alcuni esemplari. (molto pochi in
verità) sono ancora operativi.
Il passo successivo si è avuto con l'introduzione delle pompe acqua mare simili a quella rappresentata nella foto.
Pompa Acqua Mare trascinata meccanicamente
I
primi motori avevano il raffreddamento diretto ossia: la pompa aspirava acqua
di mare che veniva inviata nel monoblocco per raffreddarlo e, quindi,
convogliata nel tubo di scarico in cui andava a mescolarsi con i gas.
I
vantaggi di questo sistema erano:
-
Minore rumorosità in quanto l'acqua unita ai gas di scarico ne attutisce
il rumore.
-
Eliminazione di tubi estremamente caldi e quindi potenzialmente
pericolosi.
- Eliminazione di gas all'interno della barca.
Pompa Acqua Mare trascinata a cinghia
Come
in tutte le cose si risolvevano alcuni problemi, ma ne nascevano altri.
L'acqua
di mare non poteva essere prelevata ed inviata direttamente al motore, ma si
doveva far transitare in un filtro onde evitare che eventuali impurità
potessero andare a rovinare la girante, normalmente di tipo flessibile.
Filtro Acqua Mare
Girante Flessibile
Il
problema principale era, comunque, dovuto al fatto che l'acqua di mare rimaneva
all'interno del motore. Come si sa l'acqua salata non è la migliore amica di
componenti metallici. Inoltre, l'acqua salata evaporando lascia il sale nel
circuito di raffreddamento. Se non si procede con lavaggi frequenti con acqua
dolce con il tempo i condotti in cui passa l'acqua si riducono creando
surriscaldamenti.
Altro
problema da non trascurare è quello provocato dalle correnti galvaniche che
provocano corrosioni sui componenti realizzati con materiali a più elevata
conducibilità. Quella delle correnti galvaniche è una problematica molto
complessa che, eventualmente, potrà essere esaminata in un secondo momento. Qui
si può dire che per cercare di ridurre gli effetti si fa ricorso ad anodi di
zinco sacrificali. Naturalmente è importante che questi vengano esaminati
regolarmente e sostituiti quando corrosi per oltre il 50% delle loro dimensioni.
Altro
accorgimento importante era quello di scaricare 'acqua dal motore in caso di
basse temperature ambientali. Se si raggiungono temperature tali che possano
far sì che l'acqua si trasformarmi in ghiaccio, ci sono molte possibilità di
fratture del blocco motore.
Il passo successivo è stata l'introduzione di motori con doppio circuito
di raffreddamento (liquido ed acqua mare). I vantaggi di questo sistema sono
evidenti. Nelle parti vitali del motore circola il liquido che viene
raffreddato con acqua di mare all'interno di uno scambiatore di calore.
Solitamente si tratta di una soluzione di liquido antigelo ed
acqua demineralizzata. Le percentuali della soluzione sono normalmente
indicate dal produttore del liquido, ma in commercio
esistono anche soluzioni pronte all'uso. Naturalmente alcuni elementi del
motore vengono a contatto con acqua di mare, ma sono in numero molto minore rispetto ai motori
con raffreddamento diretto.
Anche
in questo caso l'elemento fondamentale è la pompa acqua mare che deve
assolutamente essere di tipo "Autoadescante". I
costruttori delle pompe danno informazioni precise di quali siano le prevalenze
a cui ogni singola pompa è in grado di svolgere il suo lavoro.
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